Ristrutturazione ex stabilimento Peroni per ampliamento galleria comunale di arte moderna e contemporanea

Committente: Comune di Roma – VI Dipartimento – IX U.O.
Qualità Architettonica

Anni: 2002 – 2004 (Realizzato)

Servizi svolti: Concorso internazionale di architettura: progetto opere impiantistiche (progetto vincitore), Studio di fattibilità ambientale, Progetto preliminare, definitivo ed esecutivo (opere impiantistiche), Coordinamento per la Sicurezza in fase di Progettazione delle opere

Importo opere: Euro 11,6 mln di opere

Dati: Oltre 4.300 mq di superficie espositiva. (Sale con climatizzazione specifica per opere d’arte)

Progetto architettonico: Odile Decq

L’intervento è consistito nell’ampliamento della Galleria Comunale d’Arte Moderna in Roma, nell’area occupata dallo ex Stabilimento della Birra Peroni nel quartiere Salario-Nomentano; al restauro e alla rifunzionalizzazione di questi edifici è stata affiancata la realizzazione di 2 piani interrati ricavati al di sotto della corte.

Il progetto ha previsto la parziale demolizione dei fabbricati esistenti, con il mantenimento delle facciate su via Nizza e su Via Cagliari e di una porzione di edificio.

All’angolo fra le due vie è previsto il nuovo ingresso alla Galleria; da questo punto si accede ad un ampio spazio da cui partono una serie di percorsi sia orizzontali che verticali che mettono in comunicazione le varie aree espositive intorno al nucleo costituito da una sala didattica.
Attraverso delle rampe si raggiunge il secondo livello con la continuazione degli spazi espositivi e la caffetteria.

I percorsi articolati raggiungono poi la copertura, costituita da una serie di terrazze, da un ristorante e da una copertura in parte vetrata per illuminare la sala espositiva e del foyer sottostanti.

Completano l’intervento gli spazi interrati, adibiti ad autorimessa, depositi ed aree tecniche.

Le caratteristiche peculiari dell’intervento, il tipo di utilizzo dei locali, l’organizzazione degli spazi hanno richiesto un sistema tecnologico avanzato che coniughi in modo integrato le seguenti esigenze: Condizioni ambientali ottimali per la conservazione delle opere d’arte; Benessere ambientale per gli occupanti; Flessibilità; Elevati livelli di sicurezza ed affidabilità d’installazione ed uso; Ridotti consumi energetici; Facilità di gestione e manutenzione; Rispetto dell’ambiente mediante contenimento e controllo delle fonti inquinanti; Integrazione tra i sistemi impiantistici e l’organismo edilizio e Possibilità di intervento con sistemi alternativi di alimentazione (in particolare per gli impianti elettrotecnici e per correnti deboli).

Una caratteristica innovativa dal punto di vista impiantistico è la produzione di acqua calda e refrigerata per la climatizzazione del Museo.
Essa è effettuata mediante pompe di calore che impiegano acqua di falda come fonte primaria di energia. Questa tecnologia riduce i consumi energetici ed azzera l’inquinamento atmosferico dovuto alla combustione dei tradizionali generatori di calore.
L’acqua di falda, la cui temperatura è sufficientemente costante durante tutto l’anno, costituisce una formidabile fonte di energia. Di fatto, con l’utilizzo di questa tecnica si riesce a trasferire il freddo invernale alla stagione estiva e viceversa con evidenti risparmi dei costi di gestione.

Un’altra caratteristica innovativa e determinante per le prestazioni microclimatiche della sala espositiva consiste nella realizzazione di solai ad attivazione termica della massa.
Questo impianto consiste in serpentine percorse da acqua calda o refrigerata integrate direttamente nelle strutture dei solai superiori e inferiori della sala.
Con questa tecnica la struttura dell’edificio assume un ruolo attivo sulla climatizzazione degli ambienti diventando un accumulatore di energia.

Fotografie di: Roland Halbe

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